Stefano ha le mani in pasta sui nuovi motori elettrici tra auto, camion e moto. Per lavoro però. Perché nei suoi viaggi, invece, il protagonista rimane il vecchio caro endotermico a pistoni, bielle e distributori di gasolio.
Una passione per i motori che nasce da bambino con giocattoli che, col passare degli anni, sono diventati sempre più grossi e costosi! Da adulto la passione lo ha portato fuoristrada – nel senso di off-road, che avevi capito? Ama le possibilità offerte dai 4×4 e nel suo viaggio di paesi ne ha visti molti. 68 per la precisione, di cui 21 in Africa dove ha percorso più di 250.000 Km alla guida tra auto e camion.
Stefano è anche autore del libro UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO – Dall’Italia a Sudafrica in 4×4 che presenterà il 1 ottobre al Van-cool! 4×4 – il primo raduno dei Vancoolers a Folgaria in Trentino.
Ciao Stefano, allora, come ti sei avvicinato al mondo della vanlife/overland?
Di fatto ho sempre avuto una passione innata per i viaggi e per le auto, quindi l’unione delle due passioni mi ha spinto facilmente al mondo della vanlife, in particolare ai lunghi viaggi in overland.
Quali mezzi hai avuto e quale hai ora?
Di mio ne ho avuti tre, un IVECO VM 90, un TOYOTA Hilux e l’ultimo, un TOYOTA Land Cruiser 78. Tra i mezzi che ho affittato e guidato nei miei viaggi ci sono il Defender, Nissan Navara, Suzuki Samurai, Jimmy Grand Vitara, Nissan Patrol, Toyota Land Cruiser (serie 80, 100, 105, 120 e 95), UAZ e molti altri.
Nel 2019 ho comperato un Toyota Land Cruiser HZJ 78 che sto continuando a preparare (se mai ci sarà una fine!). Pensavo di prendere un veicolo un po’ ammaccato per lasciarlo in giro per il mondo senza troppi problemi. Purtroppo, sono un po’ pignolo e quindi da una semplice controllata meccanica, è stato interamente smontato e ricostruito pezzo per pezzo.
L’allestimento della camperizzazione è una storia a sé e sono ancora in fase di continue migliorie. Nell’attesa del “grande viaggio” (che vi dico dopo), sono andato fino a Dakar e poi una Torino – Bissau (in Guinea). Ma per spiegare meglio il lavoro fatto su questo 78 servirebbe molto tempo.
Il tuo mezzo dei sogni?
Secondo il mio personale parere, non esiste il mezzo perfetto, in quanto per ogni tipo di viaggio servirebbe un mezzo adeguato, da piccoli veicoli a grossi camion 6×6, da poco a molto preparati ed anche camperizzati per lunghi viaggi. A volte, possedere un 4×4, può essere una limitazione per viaggiare, in quanto, se non si ha tantissimo tempo a disposizione, è impossibile andare lontano. Molto più facile e veloce prendere un volo per poi affittare un mezzo anche 4×4 ben preparato sul posto.
Qual’è stato il tuo primo viaggio?
Il mio primo vero viaggio è stato durante il servizio di leva. Quattro mesi in Mozambico con un incarico operativo, mi ha permesso di seguire un corso dedicato al 4×4 e poi di affrontare anche terreni difficili con guadi profondi, fango e sabbia. Ho guidato un camion IVECO ACM 90, un IVECO VM 90 e in particolar modo un blindato IVECO 4×4 pesante 10 tonnellate. A volte guidavo anche per più di 24 ore prima di una breve pausa. Certamente quando si ha vent’anni è tutto più facile.
E il viaggio che porti nel cuore?
Sicuramente la traversata dell’Africa con il mio IVECO VM90 è stato il viaggio più emozionate e impegnativo di sempre (per ora 😉). Ho comprato questo veicolo dedicando due anni alla sua preparazione per poi partire da Torino e arrivare a Cape Town lungo la costa est dell’Africa: 16 stati traversati e 28.000 Km percorsi.
Per me, praticare off road, significa poter raggiungere luoghi remoti, fuori dalle solite rotte turistiche. Spesso, viaggiando solo con la mia compagna e un solo veicolo non possiamo permetterci percorsi troppo impegnativi. Trovarsi in itinerari, dove per alcuni giorni potresti non incrociare un altro veicolo, ti obbliga a valutare con estrema attenzione il percorso che andrai ad affrontare, nulla dovrà essere lasciato al caso, in quanto potresti metterti in “brutti guai”.
Poi l’Africa o la ami o la odi. Di certo se ti apri e ti lasci trasportare, ti entra dentro e non la togli più: è una malattia. Ma attenzione, l’Africa non è solo deserto, come molti pensano, anzi, ci sono montagne alte quasi 6000 metri, ci sono le foreste infinite e poi la savana, l’elemento che più amo dell’Africa.
Difficile raccontare brevemente questo fantastico viaggio, per quello ho scritto il libro Un viaggio lungo un sogno.
Sai che siamo curiosi… e il prossimo viaggio?
È già da qualche anno che sto aspettando il momento giusto per fare la Torino – Pechino, ma l’attuale pandemia mi sta obbligando a rimandare, solo rimandare!
Raccontaci un aneddoto…
Facendo tanti viaggi, mi sono capitate tante avventure, alcune belle, altre meno. Volendo andare in paesi remoti e con non molto tempo a disposizione si è costretti a noleggiare un veicolo e non sempre si ha l’opportunità di dotarsi di una macchina degna di tale nome. In questi casi, la prima cosa che faccio dopo aver ritirato il 4×4 è un controllo accurato alla meccanica e un giro di prova di almeno una giornata.
Partiamo per un primo giro vicino a Nairobi con l’intenzione di visitare un parco non lontano, e quindi un primissimo safari. La strada è inizialmente asfaltata, ma dopo qualche decina di chilometri inizia lo sterrato con un susseguirsi di forti discese e ripide salite. Durante la seconda
discesa mi accorgo che qualcosa inizia a non funzionare bene, il motore inizia a fare un sinistro rumore. Nemmeno il tempo di fermarmi per controllare, la macchina si spegne di colpo. Accosto, siamo nel fondo del vallone, scendo, apro il motore e inizio a controllare. Guardando con più attenzione scoprendo molti cavi elettrici nascosti tutti incerottati.
Non ci vuole molto per capire che qualcosa è in corto, tant’è che alcuni fusibili sono vistosamente bruciati. Ne ho solo uno a disposizione ma si brucia immediatamente. Cerco di capire il problema ma sta passando il tempo e il tramonto sta per arrivare. Sono solo con la mia
compagna, in un posto un po’ isolato e il telefono non ha segnale. Per fortuna arriva una macchina e vedendoci soli e fermi, rallenta per fermarsi accanto a noi. L’autista prima di parlare o scendere, inizia a guardarsi attorno per verificare che non ci siano altre persone, in quanto sicuramente pensa ad eventuali rapine. Solamente quando ha controllato bene abbassa il finestrino per chiederci se abbiamo bisogno di aiuto.
Gli spieghiamo il problema e a sua volta ci dice che è una zona un po’ pericolosa, in particolare perché sta per diventare buio. Senza pensarci due volte prende una corda per trainarci fino al primo posto sicuro dove poterci lasciare e aspettare chi potrebbe risolverci il problema.
Iniziamo a percorrere la prima salita, ma la sua macchina è molto vecchia e decisamente più leggera del nostro fuoristrada e quindi, ad ogni fine salita, il nostro amico si deve fermare, aprire il cofano per far raffreddare il motore. Si procede in questo modo per un bel po’ di tempo prima di raggiungere un distributore con tanto di guardia armata. Chiamiamo il noleggiatore che ci viene in soccorso in piena notte. Traffica un bel po’ nel motore per trovare finalmente il guasto. Ripartiamo felici con lui dietro a noi, ma poco dopo siamo nuovamente fermi. È tardi e la zona non sicura, così prende una barra per trainarci fino al nuovo posto sicuro per controllare bene.
Viaggiamo a 100 km/h in piena notte sullo sterrato senza vedere nulla per via della polvere, senza capire se c’è una curva e quindi sterzare. Finalmente, dopo un tempo che a noi pare infinito, giungiamo ad un villaggio, dove in nostro noleggiatore tenta di riparare la macchina. Nulla! Parte e si spegne. Decide di darci il suo Nissan Patrol con motore 2500 benzina e ripartiamo, in piena notte, per raggiungere un Lodge e aspettare l’alba.
Alla mattina controllo il Patrol pieno di polvere con 180.000km. Apro il cofano e controllo i filtri. Il filtro dell’aria si sbriciola in mano capendo che non è mai stato cambiato da quando la macchina è nata.
Morale: viaggiare in gruppo si è più sicuri, ma da soli si è certi che in Africa ci sarà sempre qualcuno che verrà a darvi una mano (ci è capitato in tante altre occasioni).
Grazie Stefano, ci vediamo al Van-cool! 4×4 con il tuo libro UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO
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